L’APPELLO DI SOLARPLAY A DRAGHI: AZIENDE E FAMIGLIE ITALIANE HANNO BISOGNO DI CERTEZZE
Le famiglie italiane chiedono il Superbonus, ma dov’è finito il Superbonus 110%?
La misura naviga in un mare di incertezze, ormai da tempo: da una parte la difficoltà enorme di approvvigionamento e il rincaro delle materie prime, dovuti anche all’attuale situazione geopolitica e alla guerra in Ucraina.
Dall’altra, e questo è l’aspetto più mortificante, gli ‘stop&go’ normativi degli ultimi mesi, le paventate modifiche e quelle poi realizzate sulla cessione dei crediti, che hanno bloccato l’intero settore per alcuni mesi e cambiato in corsa, per l’ennesima volta, le regole in campo, con il risultato di costringere aziende e privati a ricontrattare accordi, progetti e preventivi.
Troppe le incertezze causate da una strategia governativa evidentemente inesistente.
Alcuni mesi fa, consapevoli che stava per arrivare questo momento, abbiamo inviato una lettera aperta al Presidente Draghi, insieme ad altre più di 50 aziende italiane, per richiedere maggiore stabilità delle misure. (leggi il nostro articolo)
Ma da allora, purtroppo, le cose sono addirittura peggiorate.
La verità è che ogni mese ci troviamo di fronte a qualche nuova norma che rischia di fermare i cantieri e, quindi, di affossare molte realtà. Resistono quelle più solide e strutturate, ma il contraccolpo resta comunque fortissimo.
Si pensi ad aziende come la nostra, già solide sul mercato molto tempo prima che arrivassero gli incentivi, costrette a mettere KO molti ordini perché non si riuscirà a soddisfare la richiesta. Tutto ciò, è bene precisarlo, dopo aver sostenuto ingenti spese per sopralluoghi, disbrigo pratiche, pagare professionisti. Qui, adesso, un intero settore rischia il tracollo.
Mentre un intero comparto viene attaccato da tutti questi fattori, di riflesso, anche i consumatori, i cittadini italiani, vedono sfumare la possibilità promessa di intervenire sulle proprie abitazioni.
La proroga, a questo punto, non solo è necessaria, ma diventa un vero e proprio atto dovuto. Peraltro, non si produrrebbe in alcun modo una nuova spesa per le casse dello Stato dal momento che lo slittamento delle scadenze andrebbe soltanto a recuperare il tempo perduto.
Rivolgiamo, quindi, un appello accorato al Governo e al Parlamento: le imprese, i professionisti, i fornitori, e soprattutto le famiglie italiane hanno bisogno ora più che mai di certezze per guardare al futuro!